PRESENTATION

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Manifesto della Pittura Metamatematica
La Storia dell’Arte Contemporanea a cavallo fra XIX e XX secolo ha visto un cambio di rotta irreversibile: sono sorti numerosi Manifesti, idee e opere nuove, per mano di pochi avanguardistici intelletti, Arte che generò Nuova Arte, tutta sviluppata dalla metà del ‘900 e che arriva ad oggi, soventemente e inesorabilmente mettendo in mostra la fine della strada indicata. Nato ancora nel “secolo breve” presento qui l’ultimo Manifesto per proclamare la nascita della Pittura Metamatematica, una Forma d’Arte non avanguardistica, ma che sintetizza i risultati di ieri per manifestarsi oggi, qui e così.
1. La Pittura Metamatematica è una disciplina pittorica: un modo di intendere, eseguire, dipingere un qualsiasi soggetto. Il primo che ho realizzato e sviluppato è l’io, ovvero la condizione originaria dell’uomo, la solitudine; ché d’altro canto mica erano uomini stupidi quelli che posizionavano al centro dell’universo la Terra, e al centro di essa proprio l’uomo. È l’osservazione interiore che ogni individuo compie il punto con cui iniziamo a percepire la Vita: prima viene l’io, dopo viene il tu, solo poi il mondo... con la ricollocazione del pianeta Terra rispetto l’universo.
2. La Pittura Metamatematica si avvale di metodi appartenenti al mondo della Pittura, in forma di colori acrilici dipinti su una tela libera con pennelli. La costruzione dell’opera avviene tramite un calcolo della dimensione della tela, inquadratura del soggetto, e pittura di sovrapposizione sotto l’insegna del Modulo-iperbole. Ovvero la Pittura Metamatematica è un modo pittorico di intendere la Nuova Forma.
3. La Pittura Metamatematica si fonda sull’idea che ogni soggetto può essere visto, conosciuto e concepito secondo unità di grandezze spaziali, temporali e quantitative, e riconosce la dimensione doppiamente infinita di queste misure. Ogni elemento cioè può essere inteso in una Forma che va da un infinitamente piccolo a un infinitamente grande: da una dimensione spaziale che va dall’atomo allo spazio, da una temporale passata (densa diavvenimenti) a quella futura (ignota per antonomasia) a quella quantitativa che dalla goccia d’acqua sfocia nello tsunami. Al centro di questi farmacon si posiziona la coscienza umana in forma di punto rosso, presenza viva sovrapposta a un mondo taciuto dal nero; da Farmacon a una prima Pianta dell’Io. Tu sei qui (e così).
4. La Pittura Metamatematica intende indurre il pensiero dello spettatore ad andare oltre la Forma Dipinta, sforzando a riconoscere in tutto l’ambiente circostante forme di farmacon seguendo la funzione matematica di Iperbole, fino a sfociare aldilà dell’asse y, il terzo e invisibile limite.
5. La Pittura Metamatematica si manifesta come opera pittorica, e in questa forma parla all’osservatore e dice: “Questa è la Nuova Forma”. La Pittura Metamatematica ha la pretesa di poter Ridipingere non solo l’uomo, ma anche il divino, e il mondo tutto. Essa è concepita secondo iperboli calcolati, ma riconoscendo la piena libertà della Pittura può anche eludere inezie: la mano esecutrice ne sarà prova inconfutabile.
6. La Pittura Metamatematica è creata dal suo solo ideatore, e non riconosce altre eventuali, future a venire forse, pitture metamatematiche.
7. L’opera di Pittura Metamatematica non viene venduta a nessuna cifra, perché il denaro è la metamatematica degenerazione quantitativa del Valore.

Fasolato Francesco - - - Montegrotto Terme (PD) - Cellulare: - francesco.fasolato@gmail.com